Dopo un periodo di test in orbita, la missione removeDEBRIS ha completato con successo un test per dimostrare la fattibilità della cattura di detriti tramite una rete lanciata da un altro satellite. La missione removeDEBRIS, realizzata dall’Università del Surrey [1] (Regno Unito) ed operata da SSTL è composta da quattro esperimenti per testare diverse tecnologie per la rimozione attiva dei detriti o ADR (Active Debris Removal in inglese). La missione si compone di una piattaforma principale di circa 100kg e due CubeSat di 10x10x30 cm.
Il primo esperimento, ovvero la “rete cattura detriti”, conclusosi con successo lo scorso 18 settembre, è stato progettato per studiare e sviluppare tecnologie di cattura tramite rete (esistono anche altri metodi, come ad esempio la cattura tramite un braccio robotico). Tuttavia la rete non è stata testata su un vero e proprio detrito, anche a causa delle leggi internazionali che vietano la rimozione di oggetti altrui nello spazio. Per questo motivo la piattaforma madre ha rilasciato lei stessa il primo dei due CubeSat presenti a bordo, il DS-1, da utilizzare come bersaglio per l’esperimento. La rete (prodotta da Airbus DS) è stata rilasciata dalla piattaforma dopo che il DS-1 ha dispiegato un pallone gonfiabile per facilitarne la cattura. Raggiunto il bersaglio posto a 7 metri di distanza, la rete si è arrotolata intorno al Cubesat grazie a dei pesi posti all’estremità della stessa. Il DS-1 non è stato poi issato a bordo, ma lasciato alla deriva. Questo infatti, grazie al pallone gonfiabile che ne aumenta l’area esposta all’atmosfera, decadrà più velocemente in atmosfera. Tutto l’esperimento è stato registrato in diretta da due telecamere che ne permetteranno ulteriori studi (sicuramente ne sapremo di più dopo la conferenza dello IAC a Brema).
Tra gli altri test previsti ci sono anche un arpione su un target estratto dalla piattaforma madre, il test di una vela di de-orbiting ed esperimenti di navigazione a vista sul secondo CubeSat. Per concludere, ecco un video dell’intera missione:
Referenze:
[1] Università del Surrey, pagina dedicata alla missione removeDEBRIS (lingua inglese): https://www.surrey.ac.uk/surrey-space-centre/missions/removedebris
Categoria: Missioni spaziali » permalink, shortlinkKeywords: detriti spaziali, RemoveDEBRIS.
Pingback: Debunking: "La Nasa sperimenta l'«arpione spaziale» a caccia di detriti" | GAK.it