Impatti lunari e rover cinesi, 40 anni dopo l’ultima missione robotica lunare

Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha individuato, nell'ambito del Lunar Impact Monitoring Program, un nuovo piccolo cratere nel Mare Imbrium di 19 metri di diametro.
Il nuovo piccolo cratere di 19 metri di diametro in due fotografie prima e dopo l’impatto.

La Luna ha un nuovo piccolo cratere di 19 metri, causato dall’impatto di un piccolo asteroide sulla sua superficie.

Il cratere è stato individuato grazie al Lunar Impact Monitoring Program che ha registrato un impatto del 17 Marzo scorso visibile come un puntino di 4°magnitudine sulla superficie lunare. Finora questo è il maggiore impatto registrato dal programma che dal 2005 ha rilevato oltre 300 piccoli flash sulla superficie lunare.

Nelle nuove foto del Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), visibili qui accanto, è ben visibile il piccolo cratere nel Mare Imbrium. Esso è però troppo piccolo per essere visualizzato con i telescopi dalla Terra.

Il lander Yutu scatta una foto del lander della missione Chang'e. Sono atterrati sulla Luna il 14 dicembre scorso.
Il lander della missione cinese Chang’e fotografato dal rover Yutu, atterrati sulla Luna il 14 dicembre scorso.

Ma in questo periodo sulla superficie lunare c’è qualcos’altro di interessante da osservare: il lander e il rover cinese Yutu. Essi saranno fotografati dall’LRO durante i passaggi del 24 e 24 dicembre.

Il lander e il rover Yutu sono atterrati sulla Luna con la missione Chang’e il 14 dicembre scorso. Si tratta del primo rover a tornare sulla Luna dopo ben 40 anni: l’ultim missione robotica era la sovietica Lunokhod 2, terminata nel lontano maggio del 1973.

Per approfondire:

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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