Un algoritmo chiamato BEER (“birra”, BEaming, Ellipsoidal and Reflection/heating) è in grado di rilevare nelle curve di luce dei telescopi spaziali Keplero e CoRoT i segni di tre minuscoli effetti, rivelatori della presenza di esopianeti. Il primo pianeta scoperto grazie a questo metodo è il gigante gassoso Kepler-76b, che orbita in appena un giorno e mezzo intorno a una stella di classe F. L’importanza di BEER sta nella capacità di rilevare la presenza di pianeti anche quando non transitano davanti al disco stellare. Ciò allarga notevolmente la possibilità di scoprire nuovi candidati pianeti, scandagliando con il nuovo algoritmo gli immensi archivi di curve di luce dei due telescopi spaziali.
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Il pianeta della birra
Michele Diodati
Categoria: News astronomiche » permalink, shortlinkKeywords: Beer, corot, curve di luce, esopianeti, extrasolari, Kepler, pianeti.
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