Conferenza “Nuovi orizzonti marziani”, il 13 Marzo

ConferenzaSegnaliamo la prossima conferenza del ciclo La Fisica incontra la città, dal titolo: “Nuovi orizzonti marziani“.
La conferenza si terrà il 13 Marzo alle ore 20:30, presso l’Aula Magna del Rettorato di Roma Tre, in via Ostiense 159, Roma.

 

Nuovi orizzonti marziani

Dr. Roberto Orosei (INAF – Roma)

Abstract

Non appena i primi telescopi cominciarono a studiarlo, Marte conquistò un posto speciale nell’immaginario collettivo con la scoperta di quelli che sembravano canali, mari, foreste e deserti. Nonostante il miglioramento degli strumenti astronomici abbia col tempo rivelato che tutte queste strutture della superficie erano in realtà aberrazioni ottiche, Marte è comunque rimasto nella mente di molti il pianeta più simile alla Terra nel sistema solare. Tuttavia, ben poco altro si potè sapere fino all’arrivo delle prime sonde automatiche a metà degli anni ’60 del secolo scorso, che mostrarono un mondo completamente arido e coperto di crateri da impatto di meteoriti come la Luna.

Le fasi successive dell’esplorazione robotica del pianeta rivelarono però che questa non era tutta la storia. Una ricognizione più accurata e con strumenti più potenti mostrò le immagini di quelli che sembravano antichi letti di fiumi che terminavano in grandi pianure prive o quasi di crateri. Si pensò allora ad un mondo un tempo simile alla Terra, con un’atmosfera più densa, pioggia, fiumi e mari, ma che era andato inaridendosi man mano che la sua atmosfera si perdeva nello spazio per la bassa gravità. Fu così che nacquero le sonde Viking, i primi oggetti creati dall’uomo a posarsi su Marte. Il loro compito era la ricerca di tracce di vita, ma, con enorme delusione di molti, non ottennero alcun risultato. Seguirono così quasi due decenni di oblio fino alla fine del secolo scorso, quando la NASA, ma anche l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), lanciarono sonde di nuova generazione con capacità impensabili ai tempi dei Viking.

I risultati così ottenuti in quest’ultimo decennio hanno permesso di comprendere molto meglio la storia e l’evoluzione di un pianeta che può essere descritto come una Terra invecchiata precocemente, ma soprattutto hanno riaperto la possibilità che la vita sia esistita, o addirittura esista ancora, su Marte.

Biografia

Roberto Orosei è ricercatore presso l’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziale di Roma, che fa parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Si occupa principalmente di esplorazione del Sistema Solare, e partecipa a diversi esperimenti scientifici a bordo di sonde interplanetarie lanciate dalla NASA o dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). In particolare, è vice responsabile del radar a bassa frequenza MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) a bordo della sonda ESA Mars Express, attualmente in orbita attorno a Marte.

Ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali, e fatto parte di comitati scientifici che si occupano di esplorazione spaziale quali il MEPAG (Mars Exploration Program Advisory Group), il gruppo di consulenza creato dalla NASA per l’esplorazione di Marte. Si interessa di divulgazione scientifica, tenendo conferenze per il pubblico generale e per le scuole, e comparendo talvolta in televisione in trasmissioni dedicate all’esplorazione spaziale.

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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