Lanciato il 7 marzo 2009, il telescopio spaziale Keplero non ha di certo deluso le aspettative degli astronomi. Sono ormai oltre cento gli esopianeti, cioè i pianeti orbitanti stelle diverse dal Sole, la cui esistenza è stata scientificamente confermata. A fianco di questi, vi sono poi migliaia di candidati pianeti in attesa di conferma (2.740 a gennaio 2013). E nuovi candidati continuano ad aggiungersi all’elenco, a mano a mano che i dati provenienti dallo spazio vengono esaminati e riesaminati da una vasta comunità di astronomi e di semplici appassionati. Il telescopio spaziale Keplero è, in estrema sintesi, un grande fotometro ininterrottamente puntato verso una precisa zona di cielo, posta tra le costellazioni del Cigno e della Lira, all’interno della quale registra le sia pur minime variazioni di luce di circa 160.000 stelle di sequenza principale. Le eventuali variazioni osservate possono essere dovute a varie cause: un’eclisse da parte di una compagna binaria, effetti dell’attività stellare (macchie, brillamenti), il passaggio di un pianeta davanti al disco della stella. Quest’ultima causa, tecnicamente chiamata transito, produce una lievissima diminuzione della luminosità totale della stella, dell’ordine di una parte su diecimila per pianeti di raggio terrestre.
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Una miriade di nane rosse e di pianeti abitabili
Michele Diodati
Categoria: News astronomiche » permalink, shortlinkKeywords: eclissi, esopianeti, extrasolari, Kepler, pianeti, sonde, stelle, transiti.
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