Deep Space Industries: estrazioni minerarie su asteroidi nel 2020

Il futuro è nella pietra. Almeno questo è quello che sDeep Space Iindustries; Estrazioni minerarie su asteriodi nel 2020 pera la società Deep Space Industries (DSI) che ha presentato ufficialmente il suo ambizioso progetto per la costruzione di astronavi minerarie per l’estrazione di minerali da alcuni asteroidi “vicini” alla Terra.

L’obiettivo è prelevare delle rocce da piccoli asteroidi e poi riportarli a Terra con l’intento di venderli ad agenzie spaziali, ricercatori e privati. La missione vera e propria sarà preceduta da alcuni prospetti degli asteroidi, con fotografie e raccolta di campioni, effettuati tramite dei piccoli satelliti chiamati Fireflies e Dragonflies che saranno lanciati nel 2015-16. Una volta scelti i candidati le operazioni commerciali dovrebbero iniziare per il 2020.

La tecnologia sviluppata per l’estrazione e il trasporto di materiali da tali asteroidi potrebbe inoltre essere utilizzata come ISRU (In Situ Resource Utilization) per l’utilizzo diretto dei materiali per la costruzione diretta sull’asteroide/pianeta o in orbita. Come riporta lo spettacolare (e anche un po’ fantascientifico) video qui sotto, la Deep Space Industries ha piani a lungo, lunghissimo termine, i rischi sono gradi, ma il guadagno, sia in termini economici che scientifici lo è ancora di più.

Sembra quasi un gioco di fantascienza (come High Frontier: l’esplorazione simulata del Sistema Solare), ma basterà attendente qualche  anno per scoprire se la realtà può competere con l’immaginazione. Nell’attesa, godiamoci il video promozionale delle Deep Space Industries:

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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