Riapre dopo 17 anni il planetario di Mosca, centinaia di migliaia di persone in fila

Centinaia di migliaia di persone hanno affollato l’entrata del planetario di Mosca, appena riaperto al pubblico dopo oltre 17 anni di lavori e ben 70 milioni di euro spesi per far diventare il Московский планетарий  il più grande planetario del mondo.

Il popolo russo ha sempre avuto una grande passione per l’astronautica e per le scienze aerospaziali; nonostante ciò numero di partecipanti ha superato di gran lunga tutte le aspettative degli organizzatori che hanno dovuto imporre ingressi scaglionati che hanno creato oltre 3 ore di fila.

Il planetario ha una lunga storia dietro di se. Stalin ne decise la costruzione nel 1929 per esaltare i fasti della scienza sovietica ed e diventato in seguito uno dei luoghi più affascinanti di Mosca, accessibile a tutti per pochi copechi.

Molte le aree tematiche esposte nel nuovo polo museale:  entrando nel museo, si incontra un ampia collezioni di meteoriti e pietre lunari, e il museo di Urania, dedicato agli antichi strumenti astronomici. Il secondo piano è dedicato al sistema solare e all’astronautica, con plastici e modellini dei lanciatori, capsule e stazioni spaziali.

Nella cupola di ben 25 metri di diametro   è collocato il planetario vero e proprio: qui un proiettore Universarium M9 – Zeiss proietta, grazie alle sue 32 lenti, più di  9000 stelle e oggetti celesti. Inoltre nella cupola vengono proiettati affascinanti documentari e viaggi nel cosmo in alta definizione e 3D.

Sul tetto dell’edificio  è collocata una piattaforma astronomica con un telescopio, una sfera su cui è rappresentata la mappa del cielo e il più grande pendolo di Focault della Russia, pesante oltre 50Kg.

Inoltre sono presenti aree educative interattiva dedicata ai bambini, punti di ristoro e sale per meeting e conferenze, con capacità di accogliere  ogni anno oltre 1.5 milioni di visitatori.

Per chi desiderasse ulteriori informazioni, il sito ufficiale del planetario di Mosca è : http://www.planetarium-moscow.ru/

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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