Missioni spaziali su Marte : Mars Odyssey

Mars Odyssey è senza dubbio la missione più importante che la NASA abbia preparato per Marte, non solo perché la prima dopo i fallimenti che hanno coinvolto il Mars Polar Lander e il Mars Observer ma, soprattutto, per il futuro destino dell’intera esplorazione del pianeta. Di capitale importanza la ricerca e l’individuazione d’eventuali invasi sotterranei d’acqua e ghiaccio, zone prioritarie per le future missioni, e una migliore comprensione della meteorologia del pianeta.
I principali obiettivi di Odyssey, saranno i seguenti:
- studio della composizione chimica del pianeta,
- individuazione di presenza di acqua sotterranea e/o in pozze superficiali,
- ricerca di depositi di ghiaccio al di fuori delle zone polari
- misurazione giornaliera sia della radiazione solare che di quella e cosmica che giornalmente raggiunge la superficie del pianeta, elementi questi (insieme alle caratteristiche meteorologiche di Marte) che saranno molto utili per la pianificazione e la sicurezza dei futuri insediamenti umani.

Con i nuovi dati gli scienziati sperano di rispondere alle numerose domande ancora insolute, alle quali le missioni fino ad oggi effettuate non hanno dato una risposta definitiva.
L’ostacolo delle tempeste di sabbia

Dove posarsi Le analisi del Mars Odyssey potranno inoltre determinare le migliori zone d’atterraggio per le future missioni esplorative indirizzate alla ricerca di acqua, tracce di vita organica e al prelievo di campioni di terreno da riportare a Terra. Questa ricerca è valorizzata dalla recente scoperta del Mars Global Surveyor, di grandi giacimenti di ematite, un minerale che si può formare solo con la presenza di acqua stagnante per millenni. Fino a prima di questa scoperta si credeva che Marte fosse interamente coperto di rocce vulcaniche, un ambiente sicuramente poco adatte ad ospitare tracce di vita (passate e/o presente) anche a carattere microscopico. La scoperta della “ruggine nera” ha cambiato questo aspetto rendendo questi luoghi sicuramente appetibili per l’invio di missioni di ricerca biologica.
Calanchi e Canali
Mars Odyssey dovrebbe far luce anche sulla natura dei misteriosi calanchi fotografati dal Mars Global Surveyor la cui origine sembra far capo al rapido movimento di fluidi provenienti dal sottosuolo.
Alla ricerca dell’acqua scomparsa

Le misteriose anomalie magnetiche
Marte non ha un campo magnetico centrale, come sulla Terra, ma solo numerose anomalie sparse sul globo. Ampie zone di minerali ferrosi localizzati nel sottosuolo a media profondità. Questi giacimenti, utili per i futuri colonizzatori, potrebbero essere i residui di meteoroidi ferrosi, caduti durante l’epoca del grande bombardamento, oppure strati di minerali ferrosi che, durante il periodo d’accrescimento, sono rimasti bloccati a causa del rapido raffreddamento del pianeta, che di fatto avrebbe impedito alle masse ferrose di concentrarsi in un solo punto al centro del globo. Il mistero della anomalie però si fa ancora più fitto quando il Mars Global Surveyor scopre che molte di queste formazioni sono vecchie di almeno quattro miliardi di anni. Una età che farebbe pensare che comunque, almeno all’inizio della sua formazione, Marte doveva avere un campo magnetico centrale. Questo fa supporre che circa 300 milioni di anni dopo la sue formazione qualche evento cosmico ne abbia distrutto il campo magnetico ed abbia fatto scomparire tutta l’acqua.
Queste sono solo alcune delle domande alle quali speriamo di dare una risposta con il Mars Odyssey e con le future missioni automatiche
Mars Odyssey: dettagli tecnici
       Mars Odyssey misura 2.2 metri di lunghezza, 1.7 di larghezza ed è alta 2.6 mt. Al lancio pesava 725 kg (di cui 348.7 di carburante, 98.1 di strumenti e 331.8 di struttura). Il telaio della navicella per la maggior parte composto da alluminio mentre il titanio (molto più costoso) è stati usato nei punti dov’era necessario irrobustire la struttura, un classico metodo utilizzato nella realizzazione di aerei sperimentali o da combattimento. Molti dei sistemi sono ridondanti il che permetterà di risolvere eventuali malfunzionamenti agli apparati più importanti della navicella, semplicemente sostituendoli con altri già installati a bordo oppure scegliendo circuiti e collegamenti alternativi.

THEMIS
Il THEMIS è lo strumento scientifico più importante di Odyssey. Acronimo di Thermal Emission Imaging System, THEMIS è uno speciale apparecchio agli infrarossi che sarà in grado di identificare dall’orbita, e con estrema precisione, tutti i minerali presenti sulla superficie marziana.



Gamma Ray spectrometer

Il Gamma Ray Spectrometer (GRS) è uno strumento in grado di individuare sulla superficie di Marte 20 composti chimici di base. In questo modo il GRS potrà scoprire la presenza di idrogeno sopra o appena al di sotto della superficie determinando così l’esatta quantità di ghiaccio d’acqua presente sul pianeta.
MARIE

MARIE, è stato progettato per misurare caratteristiche e quantità di radiazioni che arrivano alla superficie di Marte (misure indispensabili per comprendere a quali pericoli andranno incontro le future spedizioni umane),
Missione | Nazione | Lancio | Obiettivo | Risultati |
Mars Odyssey | U.S.A. | 07/04/01 | Orbiter | Dettagli della superficie. Inviate migliaia di foto |
News sul Mars Odyssey 09.12.2003 - MARIE conferma:
l'uomo e' in grado di sopravvivere sul pianeta rosso
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