Ma la gravità è costante?

La mappa della gravità terrestre elaborata dal satellite Goce
La mappa della gravità terrestre elaborata dal satellite Goce

Ma la gravità è costante?

In prima approssimazione è costante, almeno se consideriamo la Terra come una sfera perfetta con distribuzione uniforme di massa. In realtà, considerando però la Terra come realmente è ci sono variazioni significative.

La gravità è legata alla massa ed ad esempio dove c’è un continente od una montagna c’è molta più massa (o densità di materia) rispetto ad un oceano. Inoltre la terra stessa non è una sfera perfetta, anzi ha più che altro la forma di una pera bitorzoluta schiacciata ai poli: il diametro polare è di 6356 km ben 22 km in meno di quello equatoriale, pari invece a 6378 km, senza considerare che l’equatore stesso non ha la forma di un cerchio perfetto ma bensì di un’ellisse… Tutti questi (ed altri fattori descritti matematicamente dalle cosiddette armoniche superiori, J22, J31, …) contribuiscono a creare un campo gravitazionale tutt’altro che costante.

Confronto tra superficie topografica, ellissoide e geoide
Confronto tra superficie topografica, ellissoide e geoide.

Ad esempio pensiamo alle grandi catene montuose dell’Everest, agli altipiani del Tibet e della Mongolia con picchi oltre i 7-8.00 metri mentre a 5000 km è presente invece il punto più profondo della Terra, la fossa delle Marianne con i suoi 11 metri di profondità. Abbiamo quindi in una variazione di ben 20 km di altezza e quindi di massa tra due zone relativamente vicine.
Per questo motivo vengono create delle mappe dettagliate della gravità terrestre, utilizzando anche satelliti come ad esempio le missioni Goce  (Gravity Field and Steady-State Ocean Circulation Explorer) che ha da poco terminato la sua missione con uno spettacolare rientro in atmosfera.

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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