L’11 e il 12 dicembre 2000 la sonda Cassini, mentre sfiorava Giove per farsi lanciare a mo’ di fionda verso la sua destinazione finale, Saturno, approfittò dell’occasione per svolgere un’operazione degna del miglior cartografo.
Per nove ore filate, mentre Giove ruotava indifferente correndo a finire il suo giorno, Cassini scattò quattro immagini ogni ora: due dell’emisfero nord e due dell’emisfero sud, e di ogni coppia una a 451 nanometri, la frequenza del blu, e una a 750 nanometri, nel vicino infrarosso.
Le 36 immagini furono poi assemblate in modo da comporre le più dettagliate mappe globali del pianeta gigante finora disponibili, nelle quali i più piccoli dettagli osservabili misurano appena 120 km.
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Michele Diodati
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