Napolitano chiama la ISS: Vittori e Nespoli espongono la bandiera italiana

Lo scorso 18 Maggio i due astronauti italiani Paolo Nespoli e Roberto Vittori, entrambi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, hanno ricevuto una particolare telefonata in orbita: a chiamarli il presidente della repubblica Napolitano.

Dall’interno del laboratorio Kibo, costruito dall’agenzia giapponese JAXA, i due astronauti  hanno conversato per circa 20 minuti con Giorgio Napolitano. Durante la telefonata, Vittori e Nespoli hanno esposto una bandiera italiana per festeggiare questo storico incontro che, come ricorda Napolitano, cade in prossimità delle festività del 2 Giugno e nel 150° anniversario dell’unità d’Italia.

La bandiera venne affidata dal presidente della Repubblica al colonnello Vittori il  7 Gennaio 2001 a Modena, durante i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia. La bandiera ha viaggiato fino a Houston e da qui è partita insieme a Vittori con lo shuttle, fino ad arrivare alla ISS. Durante la conferenza Vittori ha affidato a sua volta la bandiera italiana all’altro astronauta italiano, Roberto Guidoni, in modo da poterla riportare a terra nel suo viaggio di ritorno con la capsula russa Soyuz.

Il presidente, oltre a soffermarsi sulla bandiera italiana e sui festeggiamenti per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, ha sottolineato l’importanza della ricerca scientifica, e dell’importanza dell’industria spaziale. La stazione spaziale infatti deve molto all’Italia e alle sue industrie, la maggior parte dei moduli abitativi e molti degli esperimenti scientifici presenti a bordo sono stati concepiti o costruiti in Italia.

Questa non è la prima volta che due astronauti italiano si incontrano nello spazio. Nel lontano 1996 infatti Maurizio Chieli e Umbrto Guidoni parteciparono insieme alla missione STS-75, famosa per lo svolgimento del esperimento Tethered.

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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