La nasa annuncia il nuovo lanciatore SLS derivato dallo shuttle

Il nuovo lanciatore Space Launch System (SLS)La Nasa ha finalmente annunciato lo sviluppo di un nuovo lanciatore che sarà in grado di portare astronauti e cargo sia in orbita bassa che verso la Luna o Marte.

Il nuovo programma si chiama Space Launch System (SLS) e sostituirà il programma shuttle ormai terminato.

Il nuovo vettore utlizzerà tecnologie derivate dal programma Shuttle-STS (Space Trasportation System).Infatti sarà composto da uno stadio principale a propellente liquido, derivato dall’external tank, al quale sono stati aggiunti 5 motori simili a quelli utilizzati sulla navetta americana. Due booster a propellente solido aumenteranno ulteriormente la spinta e il carico utile, quest’ultimo posto in cima al vettore.

Il lanciatore potrà portare in orbita fino a 130 tonnellate e sarà sviluppato in modo progressivo integrando test e aggiornamenti.

Contrariamente a quanto accaduto negli ultimi decenni, lo sviluppo del SLS sarà progressivo, con le prime missioni previste già nel 2017. Ulteriori fasi di sviluppo porteranno al test di nuove configurazioni di volo fino al 2032. Con questa nuova strategia forse la nasa ha finalmente capito che i progetti migliori sono quelli sviluppati e migliorati con costanza nel tempo, come avvenuto ad esempio con i lanciatori europei Arianne. L’agenzia statunitense infatti ha già commesso più volte l’errore di sviluppare da zero un nuovo programma completamente sconnesso dal precedente (Apollo, Shuttle e Constellation) che si è ripercosso nella totale perdita di know-how e l’aumento esponenziale dei costi.

Il primo volo con equipaggio è previsto per il 2021, utilizzando la capsula Orion, unica supersite del fallimentare programma Constellation.

Per maggiori informazioni: NASA Announces Design for New Deep Space Exploration System

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Informazioni sull'autore: Gian Luigi Somma

Gian Luigi è un ingegnere aerospaziale e astronautico con un PhD svolto nel campo dei detriti spaziali. Nella sua carriera ha lavorato in progetti con l'agenzia spaziale europea (ESA), l'agenzia spaziale tedesca (DLR) e con l'Università di Cambridge. Dal 2019 ricopre il ruolo di mission analyst presso Cambridge Space Technology. Nel 2003 si è unito al GAK del quale ne ha raccolto l'eredità, trasformandolo in un portale di astronomia e astronautica e promuovendo queste scienze tramite star party, corsi e conferenze.

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